Interpreti:
Giampiero Pozza
Antonio Mosele
Cristina Lanaro

Scene
Circolo La Zonta

Costumi
Mirella Fontana
Mirella Meneghello
Salvina Dalla Via
Valeria Vellar
Cristina Lanaro

Musiche Live
Alessandro Casula

Regia
Giampiero Pozza

A 9 anni da Gli Stivali con il Gatto, La Zonta scelse di tornare ad allestire un copione di Giampiero Pozza, autore dei suoi esordi e presidente della compagnia. Lo fece in un momento particolare per l’umanità intera: era il 2000, l’inizio di un nuovo millennio e subito la mente degli attori, appassionati anche di cinema, corse all’anno successivo, quel 2001 da sempre legato al capolavoro fantascientifico di Kubrick.

Nonostante il copione prendesse spunto ancora una volta da un grande classico dell’antichità, lo spettacolo risultò diverso da Inferno per molteplici ragioni. L’allestimento infatti costituisce ancor oggi un episodio a sé nel ricco repertorio della compagnia: messo in scena con soli 3 attori impegnati in personaggi multipli, costretti a cambiare costumi con ritmi da trasformista, lo spettacolo era una sorta di contaminazione tra prosa e cabaret.

Ancora una volta era presente la musica dal vivo ma i musicisti si riducevano ad uno, il tastierista Alessandro Casula ormai collaboratore abituale della compagnia. Lo stesso tecnico del suono Ermanno Fabris diventava in qualche modo attore, dialogando in tempo reale con Ulisse attraverso le voce del calcolatore HAL 9000, tratta da spezzoni audio presi dal film e ricostruiti al computer.

I 90 minuti dello spettacolo impegnavano a fondo quindi tutti i “zontisti” in una sorta di “full immersion” che a tutt’oggi non ha paragoni nella storia della compagnia. Questo si dimostrò un grave limite nel momento in cui Cristina Lanaro, causa gravidanza, dovette abbandonare la turnèe; essendo troppo oneroso in termini artistici e di tempo rimpiazzarla, si decise di abbandonare prematuramente l’attività di replica tanto che ancor oggi la compagnia ipotizza di riproporre l’allestimento in un prossimo futuro.

Straordinaria comunque l’accoglienza del pubblico per quello che è stato forse lo spettacolo più marcatamente comico de La Zonta.

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COSI’ LO PRESENTAVAMO (dal foglio di sala): 

Va detto subito: la nostra Odissea è una comica, una farsa, una macchina per risate. Non se la prendano quindi i puristi se abbiamo ritenuto che anche i “miti” possano essere “smitizzati”. Uno spettacolo comico certo, ma anche un omaggio che ripercorre passo a passo le gesta dell’eroico Ulisse così come Omero ce le ha raccontate. Certo, al posto del greco antico, il nostro Ulisse si esprime in dialetto veneto verace, anzi in un miscuglio di dialetti della nostra regione, perché è “uno che ha girato il mondo”. 

Grazie al trasformismo degli attori, ci sono tutti all’appello: Circe, Alcinoo, Nausicaa, Eolo, Telemaco e naturalmente la paziente Penelope, ma anche HAL 9000 e le capsule spaziali perché, ora che il nuovo millennio è iniziato, lo spettacolo omaggia anche l’Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick. Insomma, “2001: Odissea Veneta” è uno spettacolo sospeso tra passato e futuro, tra mito e radici venete. 

Un cocktail improbabile? Un puro sperimentalismo teatrale? 

No, uno spettacolo davvero divertente, non pretenzioso, di una comicità diretta, senza fronzoli, adatta a qualsiasi pubblico; chi cerca la citazione colta ne troverà a bizzeffe, chi pretende invece solo delle sane risate ne avrà a sazietà. Ma anche i bambini (e gli adulti con loro) potranno volare con la fantasia su navi che solcano il mare e lo spazio, tra maghi e sirene, musiche ed effetti di luce. 

Non ci resta quindi che augurare buon divertimento a tutti coloro che vorranno seguire il mitico Re di Itaca nelle sue battaglie e nei suoi incontri in capo al mondo, sul mare della comicità.